Di Stefano: “le tappe più importanti della stagione appena conclusa”

Castelnuovo Vomano 16/07/2024
“Come proprietario e primo investitore nel calcio di Castelnuovo, credo sia arrivato il momento di fare il punto della situazione e di mettere sul banco alcune considerazioni; dopo una stagione come quella trascorsa, iniziata un anno fa con l’operazione societaria che mi ha visto protagonista, salvando la società ed iscrivendola al campionato, il Castelnuovo sotto la mia dirigenza ha superato la crisi, e nonostante la diffidenza di molti, ha disputato un campionato con risultati insperati ed oserei dire talvolta sorprendenti; e tanto è stato, e quindi, vale la pena ricordarlo a chi sembra avere poca memoria. E non posso evitare di prenderne il merito.

Questa è la mia doverosa premessa per valutare il momento della resa dei conti ed un’attenta analisi della situazione attuale, visto che nello sport come nella vita, reputo che le doti della riconoscenza, ma soprattutto della coerenza, siano irrinunciabili.

Ci tengo quindi a ricordare a questo punto della stagione, che non ci vuole molto definirlo un bivio, quello che accadde lo scorso anno al mio arrivo, dal momento in cui ho manifestato interesse per la società, quando mi sono fatto avanti e quando ho concretizzato il mio progetto, riuscendo a tirar fuori il meglio possibile da una società che era tutt’altro che in buone acque, e che di fatto rischiava di sparire. Ho apportato risorse finanziarie, profili esperti e competenti nello staff, con l’obiettivo di innovare e giocare non per salvarsi, ma per competere e vincere. Il clima intorno a me era di scetticismo totale, di diffidenza e distacco, da parte dell’imprenditoria locale, ma soprattutto da parte dell’amministrazione comunale, nonostante (direi che vale la pena farlo presente) le mie aziende siano operative in un settore in cui si riescono ad intercettare sia i bisogni di tante persone che hanno bisogno di assistenza qualificata, sia inevitabilmente la ricaduta sull’occupazione nello stesso territorio, visto che riesco a creare posti di lavoro per tante famiglie.

A seguito di questa situazione, oltre il principale contributo all’investimento che ho profuso in questo progetto, che di questi tempi è stato uno sforzo non di poco conto, è stato affiancato da quello di alcuni sponsor locali, ma prevalentemente il maggior impegno riconosciuto è stato quello di sponsor coinvolti dal sottoscritto nel progetto Castelnuovo, che conoscono il mio modello imprenditoriale e che non si fanno problemi a seguirmi.
In tal senso, colgo l’occasione per una menzione particolare per tutti quei piccoli commercianti e piccole realtà che hanno dato il loro simbolico ma importante contributo, mentre i cosiddetti grandi imprenditori, non sono affatto pervenuti.

Ciò che invece è stato a mio avviso alquanto deludente è l’atteggiamento di distanza assoluta dell’amministrazione comunale, con i cui vertici ho avuto confronti particolarmente accesi e diretti, per il fatto che hanno pressoché disatteso le dovute premesse fatte all’inizio di questa avventura, ma che mi sembra evidente, hanno compromesso la mia motivazione nel proseguire questa impresa nel Castelnuovo. E sfido chiunque a contraddirmi in questi termini.

Non mi trovo a smentire che a fine stagione ho deciso di smantellare tutta l’organizzazione intorno alla squadra, la struttura che ho costruito intorno al risultato della stagione, ed a malincuore per il legame con i giocatori ed i tifosi, ho deciso di fare un passo indietro, visto che, dopo tutti miei sforzi, non devo convincere nessuno a farmi restare. E non è stata nemmeno una sceneggiata, in quanto a fine giugno ho fatto portar via tutte le attrezzature per gli allenamenti, comprese quelle della palestra, che peraltro a questi livelli non mi risulta che tante squadre ne siano fornite.

Non mi trovo nemmeno a dover smentire quelle che sono state le trattative intercorse con altre compagini societarie, come la Rosetana e la Santegidiese, che per tutta una serie di lungaggini burocratiche e di diversità di posizioni, non sono comunque andate in porto. Certo è che il mio farmi da parte, non ha lasciato strascichi e pendenze, in quanto non ho avuto modo di lasciare scoperte questioni legate alla gestione finanziaria, e questo è un particolare che ci tengo a sottolineare.

Posso affermare che sono arrivato ad un punto nella mia carriera imprenditoriale in cui non ho bisogno di chiedere presentazioni, grazie al fatto che mi sono manifestato al pubblico sportivo e non, come un imprenditore con una carriera ormai ultra-ventennale, sia nel mio settore di riferimento di servizi alla persona, sia nell’ambito calcistico, in cui non è la prima volta che sono coinvolto in stagioni calcistiche di buon livello.
Questa di Castellalto, quindi, non è la mia prima esperienza, conosco bene il mondo del calcio regionale ed anche fuori dalla nostra regione, e ciò mi ha consentito di confrontarmi con diverse realtà, di proiettarmi su obiettivi diversi che posso affermare di aver praticamente sempre raggiunto. E si sa, il mondo del calcio dilettantistico è spesso preda di sedicenti imprenditori loro malgrado improvvisati, che lasciano voragini nei bilanci societari, destinando al fallimento delle risorse che appartengono a tutto il territorio.

Quando mi sono presentato lo scorso anno, sono subito stato consapevole che la situazione che andavo a rilevare era già di suo complessa, con problematiche che stavano praticamente portando alla disgregazione la società del Castelnuovo e non mi sono mai scoraggiato; ma visti i risultati della stagione appena conclusa, direi che ce la siamo giocata con squadre ben più blasonate ed organizzate della nostra, e quando abbiamo subito determinati comportamenti arbitrali, non ho esitato ad alzare la voce e ad espormi in prima persona, a tutela sia della mia squadra e dei miei investimenti, ma soprattutto a difesa dei giocatori e della tifoseria.

Tuttavia, come mi è stato dimostrato, sembrava evidente che non fosse abbastanza per riscuotere il giusto apprezzamento, pertanto la mia esperienza mi ha suggerito di considerare conclusa questa avventura e di guardare altrove; ma se sono ancora qui, a mia volta devo lasciare il giusto spazio a chi invece, coraggiosamente, ha riconosciuto il mio sforzo, ed il 6 luglio è andato controcorrente e mi ha cercato, insistendo su fattori positivi e di rinnovata ambizione, ma soprattutto rivolgendomi un approccio concreto, stimolandomi a non mollare un progetto in cui avevo investito risorse economiche e non solo, come tempo e vita privata.
È stato Cesare Spinelli, a cui esprimo il mio personale ringraziamento, ma che ha avuto il coraggio di lasciarmi aperto un varco verso il futuro per questa società, manifestando soprattutto risolutezza, che è una dote che spesso lascia spazio solo a chiacchiere e buone intenzioni che, nel mondo imprenditoriale, non portano risultati, ma sono destinati a rinviare l’insuccesso. L’intervento di Spinelli è stato quello determinante, in quanto caratterizzato da lucidità ed impegno, e reputo onesto che gli venga attribuito il giusto merito per il suo attaccamento alla squadra del Castelnuovo.

In conclusione, sono schietto e quantomai sincero, il mio appello è un convinto richiamo alla collaborazione dell’amministrazione comunale, visto che, se l’anno scorso, da un certo punto di vista, posso ammettere che era anche lecito farsi qualche domanda sul destino della squadra, direi che è arrivato il momento di farsi avanti concretamente e dimostrare che il progetto calcio fa parte degli interessi della nostra comunità. E’ altresì importante che lo stesso Castelnuovo possa contare su un’amministrazione che pensi al beneficio del movimento sportivo, e non si identifichi in un management amministrativo scadente, che pensa agli interessi di pochi soggetti e ad inutili personalismi, che non giovano ad un territorio che ha potuto contare su una squadra con mezzo secolo di storia, ma che rischia, se trattata con indifferenza dalle poltrone e dalle faccende politiche, di restare ancora con uno stadio vuoto.

Ci ho sempre messo la faccia, ed ho sempre fatto la mia parte, non posso fare altro che aspettare di veder accolto il mio appello e veder condiviso il mio impegno, come giusto che sia per il calcio di Castellalto e della sua gente”.

Attilio Di Stefano – Presidente Castelnuovo Calcio